Firenze, ottobre 2002

Al Sindaco del Comune di Firenze

Appello

PER LA DIFESA DELL’IDENTITÀ

DEL VECCHIO CONVENTINO

una proposta di conservazione e valorizzazione del Monastero di S. Teresa

 

Il complesso denominato "Il Conventino" costituisce un raro esempio di architettura monastica di epoca moderna, unico in Firenze. I non molti studi che lo hanno avuto per oggetto hanno evidenziato la stupefacente qualità espressiva del luogo, determinata dalla perfetta coincidenza semantica dell’architettura alla "regola" monastica e all’uso cui era destinato.

Fatti storici hanno imposto un diverso destino, sostituendo la comunità di religiose di clausura con quella, sanguigna e colorita, degli artisti e degli artigiani, autentico substrato storico-sociale della città e dell’Oltrarno in particolare.

Il luogo ha vissuto senza traumi questa curiosa sostituzione, imponendo un rapporto simbiotico e claustrale alla varia umanità che lo ha attraversato, adattandovisi e rispettandolo, per gli ultimi ottanta dei poco più di cento anni della sua vita.

Questo luogo, idea trascendente fatta materia e divenuta storia, e questa storia fatta di emozioni, fatica, sudore, umanità, rispetto, cultura nel senso più ampio e nobile del termine, vengono oggi messi in grave pericolo da una improvvida iniziativa, connotata da un’apparente totale mancanza di rispetto, sensibilità e cultura, proprio da parte di quella proprietà pubblica che era intervenuta nel lontano 1976 col dichiarato e solenne impegno a promuovervi le tradizioni dell’arte e dell’artigianato fiorentini.

Anche l’ultimo luogo, forse, in Oltrarno e a Firenze, in cui ancora si respira l’atmosfera della creazione libera e schiva, in cui la meditazione può accompagnare – per il particolare timbro ambientale del sito – l’atto espressivo, viene dunque piegato, nelle intenzioni dell’Amministrazione Comunale, ai processi in atto di marginalizzazione ed espulsione delle attività storiche, a vantaggio della "ineluttabile" logica della rendita speculativa e parassitaria.

L’idea di inserire, nel corpo vivo di questo complesso, funzioni abitative che gli sono del tutto estranee e con esso incompatibili, assume anche la valenza iconoclasta dello sfregio che marca una violenta discontinuità storica e stravolge ogni rapporto preesistente. E pensare che vi sono luoghi in tutto il mondo che ancora oggi vengono edificati appositamente con analoghe finalità, a beneficio degli artigiani ed artisti che chiedono di condividere una dimensione cenobitica.

La vicenda è resa ancora più incomprensibile dalla schizofrenia di una gestione politica che solo pochi anni fa promuoveva, sullo stesso complesso, iniziative di valorizzazione di respiro europeo. Per tacere degli strumenti finanziari previsti, che rispondono a vecchie logiche verticistiche di gestione diretta, che impegnano il sempre più scarso denaro pubblico, distogliendolo da più utili e necessari impieghi.

Noi Le chiediamo, signor Sindaco, di intervenire sul processo di progettazione in atto intorno al Vecchio Conventino, di escludere ogni ipotesi di inserimento di funzioni diverse da quelle artistiche e artigianali, accogliendo e valutando la proposta di riqualificazione del complesso avanzata dal Comitato Tutela Conventino ed assicurando il pieno accesso dei cittadini all’informazione e all’autentica partecipazione a tutte le fasi della produzione delle scelte e della gestione dell’intervento.

  

Sottoscrivo l’appello "PER LA DIFESA DELL’IDENTITÀ DEL VECCHIO CONVENTINO"

(nome e cognome, titolo o professione, indirizzo)

 

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trasmettere via fax a 055.246.41.49 o 055.233.76.65 oppure via e-mail a arch.vannoni@iol.it o a idrafir@tin.it

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